giovedì 22 maggio 2008

CRONACHE DA MONTESILVANO


Cronache da Montesilvano



Scritto da Luca Tentellini
Tuesday 20 May 2008

Pescara
Negli scorsi 17 e 18 maggio si è svolto a Montesilvano, presso Pescara, un Convegno della parte liberale del PdL. Eccone un breve resoconto.
“Parlare di corrente nel Pdl sarebbe un’autentica sciocchezza. L’obbiettivo è costruire una rete ed imparare a fare squadra, evitando inutili personalismi concentrandosi invece sulle politiche concrete.” Così il direttore dell’Opinione, Arturo Diaconale, in conclusione del meeting di due giorni tenutosi in Abruzzo, a Montesilvano, che ha raccolto numerose personalità e militanti di area liberale provenienti da tutte le regioni italiane. Gli ha fatto eco Marco Taradash il quale, tratteggiando le linee guida di un percorso che vedrà la “parte liberale” del Pdl impegnata, già nelle prossime settimane, prima a Genova sul tema del libero commercio e poi a Roma per un confronto con la “parte liberale” del Partito democratico, ha precisato: “Siamo e saremo militanti del Popolo delle libertà, un partito nuovo, tutto da costruire insieme, sotto l’indiscussa leadership di Silvio Berlusconi. Deve essere chiaro che il confronto interno al Pdl dovrà comunque sempre esitare e confluire in una politica unitaria, da tutti sostenuta e condivisa che viene incarnata nella persona del leader”. Taradash ha poi osservato che: “Se tanti sono convenuti qui, è evidente la nostra insopprimibile volontà di esprimere militanza politica e di ricostruire adeguati spazi e strumenti di apertura alla partecipazione diretta dei cittadini alla politica, che è risultata assente negli ultimi quindici anni.” La necessità di evitare che il costituendo Pdl veda il formarsi di fazioni interne è stata ripresa anche dal Peppino Calderisi, esponente dei Riformatori Liberali e deputato eletto nelle file del Pdl: “Abbiamo l’occasione storica di instituzionalizzare il bipartitismo delineatosi in quest’ultima tornata elettorale” Calderisi ha evidenziato che, con la modifica dei regolamenti parlamentari è subito possibile consolidare il nascente bipartitismo, un sogno a lungo coltivato. Bisogna invece guardarsi da improvvide riforme della legge elettorale e dalla reintroduzione del voto di preferenza che, nel quadro attuale, farebbe rinascere la passata frammentazione del sistema politico con il prevalere di correnti e fazioni interne ai partiti maggiori, le quali si spartirebbero ferocemente il finanziamento alla politica e le quote di potere. Il leader dei Riformatori e deputato Pdl, Benedetto della Vedova ha invece esposto il percorso che vedrà confluire l’esperienza dei “salmoni” nel Pdl mediante lo strumento di una Fondazione, un laboratorio politico liberale con il compito di praticare l’ermeneutica sulla base delle politiche concrete, in uno spirito di pragmatismo fattivo, con un occhio privilegiato all’economia e alla biopolitica. Della Vedova ha messo in guardia dalla velleitaria coltivazione delle “identità” e ha invitato a puntare sulla offerta politica concreta, la base sulla quale si costruiscono le leadership vincenti. Il quadro offerto da Della Vedova è di un liberalismo pienamente inserito nel Pdl e lealmente competitivo sul piano del confronto dialettico tra le migliori “offerte” politiche. I saluti ai convenuti, giunti dal Senatore Gaetano Quagliarello della fondazione Magna Charta, sembrano preludere ad un produttivo confronto e il messaggio interlocutorio del portavoce di Forza Italia, Daniele Capezzone, segnala il rilievo politico del convegno di Montesilvano. Nel corso della “due giorni” della “Parte Liberale” Arturo Diaconale ha aperto i lavori sottolineando che, l’idea di uno scontro Tremonti versus i liberisti è una sciocchezza. “Sono la pluralità di voci e idee che devono circolare e noi ci dobbiamo rivolgere anche a coloro che liberisti o liberali non lo sono mai stati e dobbiamo convincerli che liberale è parte del percorso che deve compiere questo paese. Il nostro è un liberalismo realista; dobbiamo essere pragmatici e farci sentire per poter incidere, non possiamo non essere dentro il Popolo delle Libertà. Noi liberali siamo una parte determinante, come anche ha detto Berlusconi.” – Ha esordito Diaconale – “Si evitino i passati errori di individualismo e si faccia più lavoro di squadra. Sono i corpi intermedi che devono dare spessore ed alimentare il dibattito democratico nel paese e sollecitarlo per creare il materiale sul quale il Parlamento poi dovrà e potrà scegliere.” Diaconale e Taradash hanno poi richiamato l’attualità politica, ove si scatena la stampa sulle nuove misure per la sicurezza, prima ancora che siano state prese, e si cerca di alimentare l’idea che questo governo sia animato da una vocazione forcaiola. Prima che se ne comprometta l’immagine si deve correggere questa distorsione e non si può sostenere che l’intervento di forza sia risolutivo per il problema sicurezza. Dagli interventi del Prof. Di Federico, di Mauro Mellini e di Emilia Rossi, è emerso che la Giustizia è il nodo principale che, se non viene sciolto, rischia di far affondare il paese. Ai partecipanti sono stati portati i graditi saluti del Senatore Andrea Pastore, coordinatore regionale di Forza Italia Abruzzo che ha tenuto a precisare: “Io credo che sia fortemente presente la cultura liberale in Forza Italia che è e rimane un partito liberale di massa e il Popolo della Libertà deve continuare ad esserlo.” Lo spirito che ha animato il dibattito generale, sembra confermare l’incipt di Marco Taradash: “Siamo persone che vogliono trovare il luogo per esprimere la volontà di partecipazione e di contributo. Il luogo di incontro tra liberali e moderati sia luogo dello stare insieme in una società per renderla più coesa ed anche più felice. Non vogliamo essere un contenitore chiuso; vogliamo partecipare alla costruzione del Pdl senza perdere l’identità e il conflitto di idee che crea coesione. Un partito moderno riesce a trovare il momento di coesione di mediazione nell’incontro avanzato di punti di vista diversi.”

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page