giovedì 25 ottobre 2007

Una nota a coté dell'affaire Mastella:
Due sere fa, a "Porta a Porta", l'ex Ministro della Giustizia Castelli riferiva serenamente di avere "insabbiato" il complicato dossier relativo alla grave situazione della Procura della Repubblica di Catanzaro, tenendolo sul proprio tavolo senza fare assolutamente nulla. Era una questione assai delicata, ha riferito l'ex Ministro, aggiungendo che il ministro di giustizia non ha l'obbligo dell'azione penale. Nessuno gli ha obiettato che se è pur vero che il ministro non ha l'obbligo dell'azione penale, ha tuttavia il dovere dell'azione ispettiva.
A quella trasmissione vi era pure il ministro Di Pietro, ormai l'unico politico a farsi paladino dell'autonomia della Magistratura. Si, perchè contro il principio cardine dello Stato Liberale, ovvero la separazione dei poteri e, dunque, anche e soprattutto la separazione del potere giudiziario da quello politico-amministrativo, si stanno muovendo concordi e compatte le armate della reazione oligarchica, di destra e di sinistra. Ciò è emerso chiaramente anche nella trasmisssione televisiva.
Ai tempi del governo di centro destra le invasioni di campo del potere politico amministrativo in quello giudiziario erano certamente deprecabili, ma perlomeno erano solo verbali. Con questo governo di centro sinistra, dichiaratosi solidale con l'operato del ministro Mastella, si giunge al punto di intimidire un magistrato e con ciò tutta la magistratura, con trasferimenti ed avocazioni di limpido stampo mafioso.
La situazione appare travalicare la "normale" dialettica politica tra schieramenti diversi, siamo alle soglie del golpe, effettuato senza armate di generali ma con le truppe ben più insidiose di una burocrazia asservita e moralmente imputridita?

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